Con i filtri AR, la realtà aumentata è anche nei risultati!
Dai grandi brand alle realtà più piccole, l’esigenza è sempre la stessa: riuscire a emergere sui social media e ingaggiare il pubblico di riferimento con delle soluzioni sempre più innovative.
Ed è qui che entrano in gioco Instagram, Snapchat e TikTok, che per rispondere a questa esigenza hanno introdotto la possibilità di utilizzare filtri AR, riscrivendo per sempre le regole della competizione dei marchi nelle piattaforme digitali.
Filtri AR, i benefici per le aziende
Con l'introduzione dei filtri AR, l'esperienza utente ha raggiunto livelli di coinvolgimento mai visti prima, portando alle aziende numerosi benefici, tra cui:
- aumento del coinvolgimento del pubblico: i filtri AR creano esperienze interattive e memorabili;
- miglioramento dell'esperienza d'acquisto: alcuni filtri permettono ai clienti di provare in anteprima i prodotti, aumentando le probabilità di conversione;
- brand awareness: generano visibilità e notorietà del marchio attraverso il coinvolgimento degli utenti e la condivisione dei contenuti.
differenziazione dalla concorrenza: utilizzando filtri AR unici e creativi, le aziende possono distinguersi dalla massa e creare un'identità di marca unica.
Insomma, con l'introduzione dei filtri AR, le aziende hanno la possibilità di rendere l'esperienza degli utenti sempre più interattiva e coinvolgente, generando un’associazione emotiva positiva durante l’utilizzo e la condivisione, per contribuire alla costruzione della brand awareness aziendale sfruttando un meccanismo di diffusione completamente in organico, e quindi privo di costi di sponsorizzazione, che trasforma i follower da osservatori passivi in spettatori partecipanti e creatori attivi.
Una tecnologia, diverse applicazioni
Per esempio, Nike ha utilizzato dei filtri AR su Snapchat che permettono agli utenti di provare virtualmente le scarpe. Il tutto per migliorare l'esperienza d'acquisto online e rafforzare il legame emotivo con il marchio.
Uscendo dall’ambito dell’abbigliamento, un altro esempio di applicazione di filtri AR arriva del mondo del food. McDonald’s, per aumentare l’attaccamento dei suoi clienti al marchio, ha utilizzato un filtro TikTok che trasformava gli utenti nei personaggi delle sue campagne pubblicitarie più famose: non a caso, nel periodo immediatamente successivo al lancio, la piattaforma pullulava di Ronad McDonald.
E sempre su TikTok nella stessa industry, l’hashtag #GuacDance, ha raggiunto risultati da capogiro nella promozione della catena di fast-food Chipotle, con 104 milioni di utilizzi del filtro in meno di 6 giorni dal rilascio.
Un vero strumento di business
Il trucco dietro questa tattica di marketing? Uno degli strumenti più utilizzati è Studio Spark AR di Facebook, un tool unico (e gratuito) che fornisce tutto il necessario per la creazione dei filtri AR unici e originali, Lens Studio di Snapchat, e le funzionalità AR di TikTok offrono agli utenti strumenti avanzati per la creazione di filtri personalizzati.
E con la possibilità di misurare le performance del filtro tramite gli insights, è possibile tracciare metriche come le impression, il numero di volte in cui un effetto è stato visualizzato sullo schermo, le condivisioni, e le pubblicazioni di contenuti che utilizzano l’effetto, i filtri sono degli strumenti di marketing completi.
Insomma, che si tratti di grandi o piccole aziende, il futuro dei marchi è a portata di AR. Basta solo sbloccare il telefono e afferrarlo.
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