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* INSIGHT / SOCIAL MEDIA STRATEGY/ 01

Social Media Maturity

Articolo diSay Social
Categoriaarticle
data02/02/24

Se è buono è maturo, se è maturo è buono. Lasciando ad Aristotele il giudizio sul sillogismo e a te quello sulla mela che hai appena comprato dal fruttivendolo, diciamocelo: la maturità non è poi così male. E questo vale anche nel marketing.

* SOCIAL MEDIA MATURITY / COME RAGGIUNGERLA/ 02

Cos’è la Social Media Maturity e come raggiungerla

Nonostante quasi tutte abbiano dei profili social attivi, non tutte ottengono gli stessi risultati da questi canali. E anche qui, forse, la chiave è la maturità.

La maturità al tempo dei Social

Nonostante da alcuni vengano ancora considerati strumenti secondari, i canali social possono essere la chiave per un salto di qualità per lo sviluppo del proprio business. Tuttavia, è opportuno sviluppare questi canali in modo adeguato per riuscire ad estrarne il massimo potenziale. Occorre quindi che siano maturi.

Ora che abbiamo ribadito il concetto, passiamo al lato pratico. Quali sono gli stadi di sviluppo dei canali social?

I Non Performers, ovvero i calabroni

Da un punto di vista fisico, i calabroni non sono fatti per volare. Ma loro non lo sanno, quindi volano lo stesso.

Allo stesso modo, i non performer hanno un’approccio ai Social Media non adeguato all’ambiente digitale. Nessuna strategia, con contenuti approssimativi, e con utilizzo di immagini stock. Insomma, i loro profili non sono Social, ma non lo sanno e quindi pubblicano lo stesso.

I Low Performers, ovvero i narcisisti

Narciso, scoperto il suo aspetto, non faceva altro che compiacersi della sua immagine.

I Low performers, una volta scoperte le possibilità dei social e visti i loro contenuti, utilizzano i canali solamente per il gusto di farlo, compiacendosi di ciò che producono, e tanto basta. Non utilizzano i canali attivati in modo coordinato, pur pubblicando regolarmente.

I Mature Performers, ovvero gli apprendisti stregoni

Hanno capito dove sono, cosa possono fare con i social. Hanno elaborato una prima formula ma non è ancora efficace.

Hanno uno scopo e una narrazione definita, ma presentano una struttura e un’applicazione multipiattaforma rudimentale.

I social non aderiscono pienamente alla comunicazione globale dell’azienda. Tuttavia, hanno attivato molteplici piattaforme tra loro collegate, includendo contenuti creativi visivi e interattivi. Hanno ancora difficoltà a convertire i molti follower che riescono ad attirare.

Insomma, devono perfezionare la formula.

I Top Performers, ovvero le chimere

Hanno una struttura complessa e prendono il meglio che la natura digitale delle piattaforme ha messo a disposizione.

Hanno una strategia definita, e una narrazione allineata a quella globale del marchio. Misurano le loro performance di continuo monitorando costantemente i KPI che hanno stabilito in sede strategica per migliorare continuamente.

Dei veri mostri sacri.
* Zweifel/ 03A
Zweifel

La pagina Instagram di Zweifel Instagram è semplicemente super. Ha tutti gli ingredienti per essere fresca, efficace e mai banale. La ricetta segreta? Creare contenuti ingaggianti, perfettamente allineati alla brand identity che riescono a tenere gli utenti incollati ad ogni singolo post.

In ciascuno di questi riescono ad esaltare i loro prodotti. Utilizzano un tono di voce diretto, parlando agli utenti come se fosse una persona anziché una marca. Si posizionano come un amico seduto sul divano accanto a voi a vedere una partita oppure a una festa. Insomma, il compagno perfetto per ogni momento di condivisione. E oltre al gusto (perché sappiamo che intanto ti è venuta fame), anche l’occhio vuole la sua parte. Infatti, possiamo notare l’utilizzo uno stile grafico molto curato, in grado di esaltare l’idea creativa che sta alla base di ogni contenuto. Passando poi al piano editoriale, ce n’è davvero per tutti. Dai meme ai caroselli, dalle storie ai reel, ciascun formato viene sfruttato al massimo per dare dinamicità alla loro comunicazione. 

Insomma, intrattenimento allo stato puro.

* Roche/ 03B
Roche

Cambiamo industry e cambiamo piattaforma. Siamo sul canale LinkedIn di Roche, azienda leader del settore farmaceutico. Pur trovandoci su un canale dedicato alle relazioni lavorative, non rinunciano ad essere comunicativi e moderni. 

Vediamo infatti che utilizzano molti video, per illustrare i loro servizi e il loro impegno nella cura delle persone e della prevenzione. Insomma, professionali ma non seriosi. E numeri gli danno ragione.

E tu, che tipo sei?

In questo articolo abbiamo visto tutti i tipi di profili comunicativi che possiamo trovare in rete, ma solo uno è quello che funziona davvero e che si adatta ad estrarre dai canali social il massimo potenziale.

- Per poter applicare una strategia efficace e utilizzare le piattaforme digitali come un vero strumento di business occorre:

- Prenderli sul serio. Eh si, i social sono una cosa seria;

- Studiare una strategia comunicativa che sia adatta alle tue esigenze, allineata a quella aziendale in termini di mission, vision e Tone of voice (perdonaci per i paroloni);

- Non tralasciare la parte grafica. Come abbiamo detto, Anche l’occhio vuole la sua parte;

- Valutare di includere i video all’interno dei formati dei contenuti per il tuo piano editoriale. Possono davvero fare la differenza;

- Curare molto i copy. Devono essere brevi e semplici per risultare efficaci; Individuare degli indicatori di performance che ti aiutino a monitorare l’andamento dei tuoi canali, per poter intervenire qualora fosse necessario.

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